Gli inizi al mercato: i pantaloni da lavoro e la tuta da lavoro
Siamo negli Anni 30 e sopra una bancarella di legno nel mercato di Porta Palazzo a Torino si legge un’insegna che recita: “Casa della Tuta – Abbigliamento da lavoro”. Da allora vestiamo tutti i professionisti dalla testa ai piedi.
Dietro a quel banco una signora è sommersa di divise da lavoro di ogni genere: pantaloni da lavoro per operai, tute da lavoro (il classico Toni blu) che tutti all’epoca usavano, giacche e camici da lavoro per ogni evenienza. Addirittura i primissimi jeans da lavoro con tasconi e porta metro. Felpe e caschetti. Non mancava nulla anche se all’epoca ancora non esistevano le scarpe antinfortunistiche da lavoro come oggi.
Non sono anni facilissimi, la vita al mercato è faticosa ma la gente nel primo dopo guerra ha voglia di lavorare per ricostruire il paese e la vendita di abiti da lavoro cresce ogni anno. Ma si inizia a sentire che nell’aria qualcosa sta cambiando.
Entriamo nella seconda guerra mondiale e lì naturalmente il mercato chiude e con sè la bancarella che stava diventando sempre più famosa per essere fornitissima di abbigliamento da lavoro.
Tutte le scorte di magazzino vengono portate in un capannone fuori Torino, dove si spera possano essere al sicuro e poi finita la guerra si vedrà.
Il nostro primo negozio e i grembiuli da lavoro della SIP
Saranno proprio queste prime scorte che permetteranno alla Signora della bancarella di abiti da lavoro e sua nipote, la nonna Lina, di riuscire ad aprire il primo negozio di abbigliamento da lavoro sotto la Galleria Umberto I, sempre nel cuore di Porta Palazzo, ma non più nel centro del mercato.
Nel primissimo secondo dopoguerra reperire stock di abbigliamento da lavoro è veramente difficile eppure tutti vogliono tornare a lavorare per ricostruire il paese.
Pian piano aprono i primi laboratori sartoriali e nonna Lina li visita tutti, studia insieme a loro come progettare i migliori abiti da lavoro su misura per ogni attività, e il negozio con una sola vetrina sotto la galleria inizia a diventare sempre più stretto: ci sono divise da lavoro ovunque e per ogni settore.
Nonna Lina ricordava sempre con orgoglio e affetto un cliente in particolare: la SIP, Società Italiana per il Servizio Telefonico, dopo esser riuscita a fare i camici da lavoro su misura a tutto il personale che lavorava negli uffici, nei laboratori e nel magazzino, la Casa della Tuta diventa un punto di riferimento per chi cerca divise da lavoro su misura a Torino e le code davanti al negozio iniziano a diventare interminabili.
Gli anni ‘70: divise da lavoro per ogni settore
Arriviamo così alla metà degli anni ‘70 e ad affiancare Nonna Lina arriva Manuela, la sua secondogenita: il negozio continua a crescere e viene trasferito pochi metri più avanti, sempre sotto la Galleria Umberto I ma in uno spazio più grande, in uno degli angoli della Galleria con ben 4 vetrine.
Inizia anche a cambiare la clientela: le grandi aziende che comprano camici e pantaloni da lavoro ci sono sempre ma iniziano ad arrivare anche gli hotel che cercano divise da lavoro per facchini, divise per le donne di servizio ai piani, divise per i receptionist e tutto lo staff.
Anche ristoranti e bar iniziano ad essere sempre di più e così Manuela inizia a studiare tutta una linea di divise da lavoro dedicata alla Ristorazione e all’Ho.Re.Ca.
Gli anni ‘90: scarpe antinfortunistiche e divise da lavoro specializzate
Arrivano gli anni ‘90 e anche questo negozio inizia a farsi sempre più stretto e nel frattempo Manuela si è sposata con Marco e anche lui entra in azienda. I settori di riferimento si ampliano inizia la vendita di divise da lavoro anche alle scuole, per tutti i ragazzi che studiano negli istituti alberghieri o tecnici e anche le scarpe antinfortunistiche così come l’abbigliamento da lavoro ad alta visibilità inizia a diventare sempre più popolare.
Nei primissimi anni 2000 il negozio si sposta nuovamente, sempre sotto la Galleria Umberto I, ma questa volta all’angolo con la piazza, in uno spazio espositivo di più di 500 mq e 15 vetrine.
Per offrire un servizio completo a tutta la clientela viene stretta una partnership con un laboratorio che fa ricami e serigrafie: polo da lavoro e magliette personalizzate diventano sempre più un must have per tutte le aziende.
In quegli anni arriva anche internet e Marco e Manuela non stanno ad aspettare: aprono subito un sito vetrina per Casa della Tuta.
Internet, l’ecommerce e latuta.com
Ma sarà soltanto più tardi, con l’ingresso in azienda di Claudio, la terza o quarta generazione (se si prende in considerazione la zia) che trasformerà quel sito vetrina in un vero e proprio e-commerce di abbigliamento da lavoro.
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Qui abbiamo cambiato nome per cercare di crescere sia in Italia ma anche all’estero ma una cosa è rimasta invariata: la nostra voglia di fare le cose bene e trasmettere la nostra storicità, professionalità e conoscenza anche a tutti i nostri clienti online.
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